I miei libri preferiti del 2020

Diciamoci la verità il 2020 non è stato di certo l’anno migliore del mondo, probabilmente lo ricorderemo tutti come un concentrato di catastrofi e disastri; ma nonostante ciò, c’è stato qualcosa che vale la pena salvare: i libri!

Essendo un animale da divano, leggere è uno dei miei hobby preferiti è qualcosa che mi fa stare bene, mi arricchisce e mi intrattiene.

Mai come quest’ anno ho avuto bisogno di leggere per riempire quell’infinità di tempo morto, nota ai più, come quarantena.

Di seguito troverete una lista (e non una classifica!) dei migliori libri del 2020.

“Due figlie e altri animali feroci” di Leo Ortolani

Il 2020 è stato l’anno del mio battesimo a Leo Ortolani. Ne conoscevo la fama, certo, ma non mi era mai capitato di leggere qualcosa di questo autore; e adesso mi pento di non aver iniziato prima.

Di Ortolani mi piace la sua capacità di raccontare temi delicati in modo profondo pur facendoti morire ridere; mi sono ritrovata diverse volte in questo volume a ridere e piangere insieme proprio grazie a questa capacità dell’autore.

In “Due figlie e altri animali feroci” l’autore ci racconta la dolcissima storia della nascita della sua famiglia, iniziata con l’adozione internazionale delle sue due figlie in Colombia. Le tavole sono intervallate da mail dirette ad amici e parenti in cui vengono raccontate le loro prime avventure insieme alle due. In questo volume, viene riportato in modo autentico tutto il doloroso e lungo iter per coronare il sogno di due persone di diventare genitori.

Questa è una storia di quotidianità in cui si vede l’inizio di un percorso che trasforma quattro persone in una famiglia. Una storia che fa ti scendere una lacrimuccia, ma che ti fa anche sbellicare dalle risate dalla prima all’ultima pagina.

Lo consiglio a: una coppia che vuole intraprendere lo stesso percorso descritto nel libro; a chi ha voglia di tenerezza.

“Circe” di Madeline Miller

Se c’è una cosa che Madeline Miller e Circe hanno in comune è il fatto di essere due maghe. Da un lato abbiamo Circe con il dono della metamorfosi e dall’altro abbiamo la Miller ha il dono di tenerti attaccat* alle pagine.

Ho letto “Circe” senza tante aspettative, anzi con un discreto scetticismo iniziale che provo sempre nei confronti dei libri che stanno sulla bocca di tutti, in particolare se sono dei retelling di stampo mitologico. Tuttavia in questa occasione mi sono dovuta ricredere, ho amato questo libro come pochi quest’anno.

La Miller rivisita con maestria la storia della nota maga dell’Odissea, partendo dalla sua infanzia nel palazzo del padre Helios, fino all’esilio passando per tutte le sue avventure nel corso della sua vita da immortale. Circe è un personaggio libero, femminista, vittima della vanità dei suoi divini parenti e nonostante appartenga al mondo mitologico risulta spaventosamente reale.

La cosa che mi ha colpita di più di questo libro, più della storia e dell’atmosfera è sicuramente la scrittura che scorre fluida, affascinante e non ti permette di mettere giù il libro.

Lo consiglio a: appassionati di mitologia o di cultura classica, a chi ha bisogno di una storia femminista e a chi vuole semplicemente sbloccarsi dal blocco del lettore.

“Nemesi” di Philip Roth

Insieme a “peste” di Camus e a “cecità” di Saramago, “nemesi” era uno di quei romanzi consigliati durante la quarantena perché, ognuno a modo suo, raccontava il fenomeno di un’epidemia.

Ambientato a New York durante l’epidemia di poliomelite del 1944, “nemesi” ha come protagonista Bucky Cantor, responsabile del campo giochi del quartiere ebraico in cui vive da sempre. Bucky è un ragazzo semplice, dai principi molto saldi, ha dedicato la sua vita allo sport, ha un corpo allenatissimo; tuttavia a causa della sua bassa statura, viene respinto al reclutamento dell’esercito per andare a combattere in Europa dove si sta consumando la Seconda Guerra Mondiale. Demoralizzato per questo rifiuto, Bucky si dedica anima e corpo al suo lavoro da animatore al campo giochi, finché non inizia a vedere ammalarsi tantissimi dei bambini di cui si prendeva cura. Il giovane inizierà una personalissima battaglia contro questo mostro invisibile che miete vittime innocenti.

Roth ancora una volta si dimostra un gigante della letteratura americana raccontandoci una storia straziante che mai come nel 2020 risuona familiare.

Lo stile di Roth risulta lirico, tagliente e in più momenti ti colpisce allo stomaco, ma alla fine lascia traccia indelebile dentro chiunque.

Lo consiglio a: chi ha voglia di una storia cruda raccontata benissimo.

“Maria Antonietta e lo scandalo della collana” di Benedetta Craveri

Cosa succede se un giorno in pretura incontra Lady Oscar? Bene, esce fuori questo libriccino!

Se come me avete conosciuto l’affaire du collier da Lady Oscar, sicuramente vi verrà tantissima nostalgia nel leggere questo pamphlet.

Nonostante la mia leggera premessa non sottovalutate questo testo. Infatti in poche pagine la Craveri racconta con minuzia storica, la nota vicenda che precederà la rivoluzione francese e che all’epoca appassionò varie corti europee.

L’autrice riesce a far appassionare il lettore grazie a tutti i particolari forniti e alla narrazione avvincente, pur mantenendo d’occhio il contesto storico in cui questa vicenda è accaduta.

Lo consiglio a: tutti gli appassionati di storia, chi apprezza la non- fiction e chi ha bisogno di una lettura di evasione assolutamente non frivola.

“Storia di chi fugge e di chi resta” di Elena Ferrante

Elena Ferrante accompagna le mie estati ormai da tre anni. Dico così perché dopo aver letto “l’amica geniale”, capendo la potenza della storia che avevo davanti, ho deciso di leggere a luglio di ogni anno un romanzo di questa autrice. Ho capito di aver bisogno di centellinarmi la bibliografia della Ferrante perché avevo paura di rimanerne senza.

Quest’anno sono giunta al terzo capitolo di questa straordinaria storia, ovviamente evito di raccontarvi la trama perché altrimenti vi dovrei spoilerare i primi due libri e non voglio negare a nessuno la gioia di leggere questa saga.

Qui mi voglio limitare a spiegarvi perché questo libro mi sia piaciuto, anche se meno dei primi due. Amo la scrittura della Ferrante che risulta vera come il linguaggio colloquiale, ma che in certi momenti tocca vette di lirismo veramente rare. Ancora una volta ci troviamo davanti a due protagoniste iconiche, così diverse e così simili; credo che tutti nella nostra vita abbiamo avuto una Lila e una Lenù con cui fare i conti, in questo romanzo ancora una volta viene raccontata la loro amicizia, la cui evoluzione si scontra con la vita di adulte e con la responsabilità di essere entrambe madri.

Rispetto ai primi due capitoli della saga, questo mi è piaciuto lievemente meno probabilmente perché meno denso di eventi, ma comunque l’ho trovato fantastico, non vedo l’ora di leggere l’ultimo libro della tetralogia.

Lo consiglio a: chi ha voglia di immergersi in una storia unica.

“Le ragazze” di Emma Cline

Credo che tutti ormai abbiano letto “le ragazze”, e sicuramente internet non ha bisogno di un’altra recensione su questo esordio editoriale col botto. Tuttavia questa è la mia lista dei migliori libri dell’anno e non potevo esimermi dall’includere questa fantastica opera prima.

“Le ragazze” è un romanzo che racconta la storia Evie un’adolescente cresciuta in California negli anni sessanta, è una ragazzina trascurata che non ha alcun adulto capace di occuparsi di lei con criterio. In questo contesto, Evie conosce le ragazze: le vede libere, felici, in sintonia col mondo e bellissime, in particolare Suzanne che in pochissimo tempo diventa il centro del suo universo. Suzanne la porterà a conoscere una realtà che un po’ tutti i media hanno raccontato a modo loro, cioè quella della celeberrima Family di Charles Manson. Il fatto che questo romanzo sia diventato celebre grazie a questo setting cult però è troppo riduttivo, il personaggio di Manson, per esempio è molto marginale per lasciare spazio alle vere protagoniste: le ragazze appunto.

Se volete un reportage sulla Family, questo non è il libro che fa per voi, ma se invece siete interessat* a una storia di crescita femminile in un contesto iconico e pericoloso allora questo è pane per i vostri denti.

Ho trovato la scrittura della Cline scorrevolissima e mai banale, non vedo l’ora di leggere il suo secondo romanzo “Harvey”.

Lo consiglio a: chi vuole leggere una storia tutta al femminile atipica.

“Cinzia” di Leo Ortolani

Cinzia Otherside è un personaggio presente nella saga di Rat Man e questo è il suo stand alone. Lei è una donna transgender che deve trovare il suo posto nel mondo e non ha assolutamente intenzione di piegarsi ai pregiudizi transfobici che si troverà davanti.

“Cinzia” è una graphic novel con grande cuore perché non solo parla di un tema, mai come in questi anni, rilevante ma lo fa anche in modo critico, profondo e facendoti ridere un sacco, senza mai cadere in volgarità spicciole. Mi piace perché è una storia d’amore e di emancipazione che si diverte a buttare giù tutti i tabù di un mondo etero-centrico.

Ho amato “Cinzia” in modo viscerale, qui Ortolani fa vedere meglio di non essere solo capace di far ridere, ma anche di far riflettere e di porre le luci su un tema poco affrontato anche dentro la comunità LGBTQ+.

Lo consiglio a: chi vuole leggere una storia LGBTQ+, per chi è fan di Rat Man e vuole approfondire uno dei personaggi migliori della saga.

“La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare

Praticamente ero rimasta solo io a non aver letto la profezia dell’armadillo di Zerocalcare, ma alla fine del 2020 ho recuperato. Non è il primo suo fumetto che leggo, ma penso che questo sia il più famoso. Il mio primo approccio a Zerocalcare l’ho avuto con Kobane Calling, che ho letto l’anno scorso. Rispetto a quest’ultimo titolo ho trovato “la profezia dell’armadillo” un po’ inferiore, ma nonostante ciò lo ritengo comunque un titolo valido e soprattutto mi sembra il volume perfetto per conoscere questo autore (fan di Zerocalcare fatemi sapere se la pensate in modo diverso).

Qui si vede Calcare nel suo habitat naturale, Rebibbia, raccontarci delle storie sul suo passato per cercare di capire delle conseguenze che hanno avuto nel presente.

Come ho detto prima per Leo Ortolani, anche Zerocalcare racconta dei temi sensibili in modo non banale con un linguaggio unico e divertente, pur non perdendo mai il focus sul discorso principale del libro. Lo so che in questo ultimo passaggio, risulto un po’ criptica, ma non vi voglio spoilerare niente!

Se proprio devo trovare una cosa che non mi è piaciuta molto è il continuo divagare con altri aneddoti, che seppur divertenti, fanno un po’ perdere mordente alla storia principale.

Lo consiglio a: chi vuole iniziare con Zerocalcare.

Eccoci alla fine di questa mia personalissima lista dei migliori libri del 2020, qual è la vostra?

Se pensi che questi consigli siano utili per altre persone, condividi questo articolo 🙂

Love you long time ❤

Paola

2 pensieri su “I miei libri preferiti del 2020”

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